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ZemoveDelivery, gli obiettivi raggiunti con il servizio di consegna a domicilio.

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In questo articolo

Oggi tiriamo le somme a due anni dal lancio del servizio di consegna a domicilio

Sono passati due anni esatti da quel periodo decisamente complicato (per usare un eufemismo) in cui è scoppiata la pandemia del Coronavirus. Gente chiusa in casa, pochissimi viaggiatori, calo vertiginoso della domanda per i servizi di trasporto, ed i nostri servizi di mobilità purtroppo, non hanno fatto eccezione.

Così abbiamo fatto nascere il servizio di consegna a domicilio zemoveDelivery in risposta a questo scenario straordinario con cui tutti noi ci siamo confrontati.

Oggi, ripensando a quella decisione, possiamo ben dire che fu una scelta tanto coraggiosa quanto poi, a conti fatti, un’idea più che efficace per restare sul mercato. Siamo riusciti a creare una proposta interessante e supportare commercianti e ristoranti leccesi stretti nella morsa del lockdown ed anche loro alle prese con una riorganizzazione totale delle loro attività.

Nell’articolo “Sharing is caring. E ora anche delivery” pubblicato nel nostro diario di bordo, abbiamo raccontato come siamo riusciti ad adattare il business model e quali erano i dettagli del primo prototipo di servizio B2B di consegna a domicilio. Abbiamo parlato del funzionamento, dell’interfaccia web dalla quale il cliente poteva richiedere un rider e soprattutto le principali differenze con le altre piattaforme (giganti del food delivery mondiale).

Da quando zemoveDelivery ha iniziato a prendere piede a Lecce e con l’aumentare delle richieste, ci siamo concentrati nel progettare una versione del servizio sempre più efficace. Abbiamo provato a risolvere tutte le criticità riscontrabili con l’aumentare delle prenotazioni, soprattutto nelle ore di maggior richiesta cercando di mantenere alta la qualità del servizio.

I principali risultati raggiunti con il servizio di consegna a domicilio

E’ il momento quindi di fare il punto della situazione e condividere con la nostra community dei piccoli risultati che abbiamo raggiunto.

Nei primi sette mesi del lancio, da maggio a dicembre del 2020, abbiamo gestito circa 5.000 consegne, per poi nell’anno seguente superare le 20.000 richieste.

Poi ci siamo confrontati con tutto il contesto normativo, in realtà non ancora completamente chiaro e risolto, riguardo all’inquadramento dei rider, se lavoratori autonomi o lavoratori subordinati, quindi dipendenti. Per questo grande tema, ormai dibattuto a livello europeo, ci siamo lasciati con una promessa, che siamo riusciti a mantenere trasformando gli accordi di lavoro autonomo in contratti di lavoro subordinato.

Infine, per non farci mancare proprio nulla, siamo riusciti ad estendere la sperimentazione del servizio di consegna a domicilio, oltre i confini della città di Lecce, nelle città di Roma e Milano, per iniziare a confrontarci anche con le dinamiche presenti nei grandi mercati.

Questi sono alcuni piccoli risultati raggiunti con zemoveDelivery, il servizio di consegna a domicilio. Ora, che finalmente la pandemia sembra essere un lontano ricordo, e con la riattivazione dei nostri servizi di mobilità, è nata l’esigenza , di realizzare un rebranding per far coesistere tutti i nostri servizi sotto un’unica identità visiva.

…Ma questa è un’altra storia che vi racconteremo nel prossimo articolo!